C' è chi parla di svolta, chi addirittura di rivoluzione. Sicuramente quella dell'accesso a Medicina era una riforma attesa da molto tempo. Si dice addio al test di ingresso subito dopo la Maturità, lasciando che sia il primo semestre a fare da filtro e stabilire chi possa andare avanti.
Internazionalizzazione, diritto allo studio e flessibilità. Sono le tre direttive sulle quali lavora la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini per mettere in ordine le priorità del sistema accademico, che lei stessa definisce «un grande asset strategico dell'interesse nazionale»: «E' importante che gli studenti riescano ad orientarsi dentro un'offerta formativa delle nostre università che spesso è un po' dispersa e dispersiva. Ma è altrettanto fondamentale che non ci siano barriere geografiche: dobbiamo lavorare perché i nostri ragazzi facciano esperienza all'estero e trovino poi le ragioni per tornare, così come devono arrivare talenti da fuori per formarsi nel nostro sistema».
Una formazione universitaria di qualità, garantita sempre e a tutti. Quello che il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini definisce “il vero target da raggiungere” è sicuramente un obiettivo ambizioso. Per avvicinarlo, servono misure concrete: l’incremento del 20% delle borse di studio per le studentesse che scelgono le materie Stem va in questa direzione. Le sfide dell’università italiana però non finiscono qui. Ci sono i fondi del Pnrr, che “gli atenei devono dimostrare di aver saputo spendere bene” e la rivoluzione prodotta dall’intelligenza artificiale, per cui sarà necessario “prevedere la domanda di nuove figure professionali sempre più specializzate”.
«Dal governo nove miliardi per la ricerca In cantiere una riforma delle università»
II ministro: «Abbiamo aumentato le risorse del 21%»
La ministra dell'Università Anna Maria Bernini difende le misure sui precari: «È la riforma delle opportunità. Restituisce dignità alla ricerca, anche nelle sue tutele». E aggiunge: «Tutto è migliorabile, ora il confronto».
Nucleare, oggi, vuol dire innanzitutto ricerca e sicurezza. Ma anche pensare a tutte le migliori soluzioni perché da qui al 2050 dovremo rispondere a una domanda di energia doppia di quella attuale. Dobbiamo cambiare approccio», dice la ministra dell'Università Anna Maria Bernini che anche sull'intelligenza artificiale non ha dubbi: «L'Intelligenza artificiale è il presente. Il futuro è nelle tecnologie emergenti, nel quantum computing».
La ministra di Università e ricerca presiederà il meeting ministeriale
«Dalla medicina alla sostenibilità, così migliora la qualità della vita»
II ministro Bernini: 60mila posti letto e un commissario per non rincorrere più l'emergenza residenze. L'intelligenza artificiale entra nei piani. Aperto un tavolo con le telematiche per ragionare sulla qualità
«Basta corsi di studio doppione. Contro il calo degli iscritti serve una federazione di atenei»
“La ministra dell'Università dopo la contestazione subita: «Tornerò a Pisa. Si alle idee anche radicali, no alla violenza. Non accetto che mi si impedisca di parlare. Se non insegniamo questo al ragazzi siamo dei cattivi maestri”
I giovani non sono nichilisti, ma curiosi e interessati a cosa accade nel mondo il pensiero critico non e prevaricazione