Intervista ad Anna Maria Bernini - Bernini: duro fermare i nostri cervelli in fuga

Con la manovra arrivano più soldi per gli studentati. «Abbiamo incrementato il fondo per l'edilizia universitaria con 150 milioni in più di stanziamento. Le urgenze sono tante e le risorse pochissime, ma siamo riusciti a fare un passo avanti quando la congiuntura economica spingeva a fare passi indietro. Mi sembra un chiaro segnale di quanto il governo creda nel diritto allo studio»

Intervista ad Anna Maria Bernini - Bernini: duro fermare i nostri cervelli in fuga

"Per gli studentati ci sono 150 milioni impossibile fermare la fuga dei cervelli"

di Luca Monticelli - La Stampa

«Abbiamo incrementato il fondo per l'edilizia universitaria con 150 milioni in più di stanziamento. Un chiaro segnale di quanto il governo creda nel diritto allo studio».

Con la manovra arrivano più soldi per gli studentati. «Abbiamo incrementato il fondo per l'edilizia universitaria con 150 milioni in più di stanziamento. Le urgenze sono tante e le risorse pochissime, ma siamo riusciti a fare un passo avanti quando la congiuntura economica spingeva a fare passi indietro. Mi sembra un chiaro segnale di quanto il governo creda nel diritto allo studio», annuncia la ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini. Alle critiche risponde così: «Ascolto gli studenti e sono pronta ad incontrarli ancora». E sull'aumento delle tasse sugli affitti dice: «La casa non La Finanziaria Per Forza Italia la casa non si tocca Siamo arrivati a un buon compromesso con le esigenze di bilancio si tocca, abbiamo raggiunto un buon compromesso».

Queste risorse a quanti posti letto in più corrispondono?

«Abbiamo già realizzato 8.500 nuovi posti letto in più in un anno e questo è un dato straordinario, se pensiamo che in venti anni ne sono stati realizzati appena 40 mila. Siamo concentrati sul target del Pnrr».

L'obiettivo di creare 60 mila nuovi posti entro i12026 verrà centrato?

«A un obiettivo ambizioso e noi dobbiamo operare nella realtà. Al netto delle risorse sulle quali anche il governo si è impegnato, per creare uno studentato è necessario incastrare più fattori che la stessa Commissione europea non può ignorare. Intanto abbiamo censito gli immobili disponibili e anche questo non era mai stato fatto prima. C'è una cabina di regia aperta a Palazzo Chigi, stiamo lavorando. Con determinazione ma anche con pragmatismo».

L'Unione degli universitari e la Cgil accusano il governo di aver dato 200 milioni ai privati per realizzare posti letto che poi arrivano a costare mille euro, prezzi che gli studenti non si possono permettere. Come risponde? Li incontrerà?

«Ho sempre incontrato gli studenti, l'ultima volta lunedì scorso. Sono intervenuta a oltre quaranta inaugurazioni di anni accademici in un anno. Non sono passerelle ma momenti di confronto in cui ascolto tutti. Ho raccolto proposte interessanti che approfondiremo. Qualcuno è uscito deluso dal tavolo e lo rispetto. Noto però che lo scontento è arrivato solo da una parte. Ma ora non ci può essere pregiudizio, serve collaborazione. Molte sigle hanno manifestato apprezzamento per l'attività del governo e sono pronte a impegnarsi con noi per risolvere i problemi degli studenti. Per esempio, il coinvolgimento dei privati è previsto dal Pnrr e senza un loro ruolo il target fissato sarebbe impossibile da raggiungere».

Forza Italia, il suo partito, si è battuta per attenuare l'inasprimento delle tasse sugli affitti. Non teme che l'aumento della cedolare secca dal 21 al 26% si possa riflettere sui canoni già salati che pagano i fuorisede?

«La casa non si tocca. Siamo arrivati a un buon compromesso, compatibile con i nostri principi e le esigenze dell'esecutivo. L'aumento della cedolare riguarderà solo le abitazioni destinate ad affitti brevi e dal secondo immobile in poi. E con il Codice identificativo nazionale contrastiamo le illegalità. Essere proprietari non è una colpa, ma lo è invece sfruttare illecitamente i bisogni altrui».

Sulle borse di studio si poteva fare di più?

«Già nella scorsa legge di Bilancio abbiamo stanziato 500 milioni per coprire le borse di studio fino a tutto il 2025. Abbiamo alzato la soglia Isee per aumentare la platea dei beneficiari e incrementato il valore medio. Per l'anno accademico 2022-2023 abbiamo riconosciuto il sostegno a tutti gli aventi diritto, superando l'odiosa fattispecie degli idonei non beneficiari. E stato uno sforzo enorme e non scontato. Ma è un terreno su cui le regioni devono fare la propria parte: la materia infatti prevede il loro coinvolgimento anche finanziario».

Con la norma che limita il rientro dei cervelli il governo interviene per evitare che l'agevolazione venga usata dalle società di calcio per acquistare i calciatori, però penalizza anche figure come ingegneri o informatici. Non si impoverisce il nostro capitale umano?

«Rientro dei cervelli è una formula che non mi piace. I ricercatori si spostano dove hanno maggiore possibilità di realizzare i loro progetti. È un fenomeno naturale che non è possibile ostacolare. Per questo preferisco parlare di attrattività dei cervelli. Abbiamo tutelato professori e ricercatori per i quali il bonus non cambia. Chi tornerà o arriverà in Italia pagherà le tasse solo sul 10% dello stipendio. Certo non basta. Per questo stiamo mettendo a punto un ecosistema della ricerca che sia il più attrattivo possibile».

Nel dibattito in aula alla Camera è stato proposto di introdurre l'Educazione sessuale all'università. Cosa ne pensa?

«Educare ai sentimenti, non solo alla sessualità, è un impegno che deve coinvolgere tutti. È un percorso di crescita che si alimenta di dialogo e confronto. È parte centrale del benessere psicologico e noi ci siamo, presidiando tutti i luoghi dell'alta formazione. L'università è il miglior ambito per interrogarsi sui cambiamenti e sul futuro. Il progresso passa anche dall'evoluzione sociale, dalle nuove sensibilità. E una società moderna non può prescindere da un ruolo riconosciuto al livello più alto della formazione».