Il Ministro Messa all'Università La Sapienza

L'intervento in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico

Vorrei cogliere l’occasione per parlare di alcuni provvedimenti che abbiamo programmato nell’ultimo periodo e che potete trovare sia nei bandi del Pnrr che negli articoli su ricerca e Università della legge finanziaria. Sono tutti interventi volti a favorire la crescita della ricerca e della formazione superiore, in quanto riteniamo che questi siano i motori del paese per affrontare le sfide e ricostruire il benessere comune. vogliamo lavorare per colmare alcuni divari, in particolare ne voglio sottolineare quattro.

Il primo riguarda le linee guida del piano nazionale di ripresa e resilienza e le azioni di filiera per 6 miliardi di euro. il punto fondamentale innovativo di questa misura è che noi chiediamo a tutta la comunità scientifica di fare sistema, di cooperare, interagire e partecipare ai prossimi bandi. Fare sistema non è facile, non è agevole, ma in questa fase storica del paese fare sistema è il prerequisito per realizzare gli obiettivi del piano nazionale.

Perché ciò di cui il paese necessita è una prospettiva reale di crescita degli interessi dell’intero territorio, non solo parte di essi.

Il secondo aspetto riguarda il piano di rientro progressivo e costante del fondo di finanziamento ordinario, che arriva fino a 850 milioni nel 2024, e del fondo ordinario per gli enti di ricerca di 100 milioni. 

Questo permetterà la crescita investendo nella valorizzazione delle competenze e nella ricerca. Ma per la prima volta da molto tempo viene assicurata soprattutto la certezza della crescita pluriennale: è la possibilità di programmazione che fino a poco tempo fa era molto difficile. 

Il terzo aspetto è il valore della persona e non solo dei suoi ruoli. A tal fine sono indirizzati gli interventi sia del piano, per quasi 2 miliardi di euro per persone e infrastrutture, come le residenze per gli studenti, le borse di studio, l’orientamento per gli studenti, sia gli articoli della finanziaria che riguardano non solo gli studenti ma anche il personale tecnico amministrativo, i dottorandi di ricerca, gli specializzandi di medicina.

Queste risorse saranno accompagnate da riforme abilitanti che intervengono sulle classi di laurea e anche, spero prossimamente, sul reclutamento e sul superamento dei vincoli di studio. Tutte queste azioni comportano un ripensamento dell’architettura organizzativa degli atenei, dei corsi di studio, delle politiche di reclutamento.

Il quarto e ultimo punto è il valore della ricerca. Noi sappiamo che la ricerca oggi è veloce, che è  accompagnata dalle tecnologie oltre che dalla conoscenza e dalla competenza. E questo forse ha ridotto le differenze tra ricerca finalizzata e ricerca libera. L’unica differenza che perdura e ha senso di esserci è quella sulla qualità. Quando una ricerca ha qualità una ricaduta ci sarà sempre, o prima o poi. Questo significa favorire l’innalzamento della qualità della ricerca investendo sulla sua valutazione. Probabilmente anche grazie al nostro grandissimo premio Nobel, Giorgio Parigi, stiamo ritrovando quella passione che anima la ricerca, il metodo scientifico, la condivisione con i collaboratori e con gli allievi, la possibilità di dare una spiegazione a quello che ci circonda e che stimola la nostra curiosità. 

E nei prossimi mesi noi vogliamo aiutare questo nuovo stimolo con i bandi di ricerca dedicati sia alla ricerca di base per quasi 250 milioni sia a quella applicata per altrettanti 250 milioni. 

Queste 4 azioni sostanziano in maniera evidente quanto sia importante la formazione e la ricerca. 

Vorrei chiudere ricordando un’ultima azione, che riguarda la comunità, e io mi complimento molto con questa comunità: il ritorno in presenza. Abbiamo ricominciato a incontrarci, a scambiarci idee, saperi anche le sensazioni. Questo è stato possibile grazie al senso civico della maggior parte di tutti di noi, un civismo che ha superato paure, preconcetti, antiscienza, strumentalizzazioni ideologiche, ignoranza. E allora voglio augurare a tutti voi, studentesse e studenti, di poter sempre fare leva sul senso civico, e rafforzarlo con le conoscenze, la capacità critica, costante curiosità e impegno, che sono i migliori antidoti alla superficialità e alla indifferenza.