Intervista a Anna Maria Bernini - «Per gli studenti 65 mila posti letto»

La manovra coinvolgerà anche il ministero dell'Università e della ricerca. Così oltre ad annunciare che sono stati individuati 65 mila nuovi posti letto utilizzabili in futuro, chiede al governo e anche all'opposizione di fare ciascuno la propria parte, con una cabina di regia ad hoc. 

Intervista a Anna Maria Bernini - «Per gli studenti 65 mila posti letto»

«Gli universitari in tenda? Abbiamo 65 mila posti letto da convertire in studentati»

di Paola di Caro - Il Corriere della Sera 

La ministra Bernini: individuati gli immobili, cabina di regia a Palazzo Chigi

La manovra coinvolgerà anche il suo ministero, quello dell'Università e della ricerca, nel mirino già dai prossimi giorni con la ripresa dell'anno accademico. Perché solo l'estate ha fermato la protesta degli studenti alle prese con il caro alloggi e Anna Maria Bernini sa cosa l'attende. Così oltre ad annunciare che sono stati individuati 65 mila nuovi posti letto utilizzabili in futuro, chiede al governo e anche all'opposizione di fare ciascuno la propria parte, con una cabina di regia ad hoc.

È ripresa la protesta degli studenti che montano le tende in piazza. Avete risposte?

«Le manifestazioni degli studenti sono legittime e comprensibili, perché animate da un disagio e da un bisogno reale, che riguarda sia i gruppi che scendono in piazza, sia la maggioranza silenziosa degli studenti: quello di rendere effettivo il diritto allo studio. Questo bisogno, per quel che mi compete, e per il governo Meloni, è una grande questione nazionale».

Queste sono dichiarazioni d'intenti. Ma in concreto?

«Non siamo mica all'anno zero. Rispetto alla situazione pregressa abbiamo stan7iato, nella scorsa legge di Bilancio, quasi un miliardo per alloggi e borse di studio. E anche in questa legge di Bilancio, che non sarà semplice, ci siamo dati l'obiettivo di garantire borse di studio anche agli studenti idonei non beneficiari, in modo da coprire la platea degli aventi diritto».

Poi però c'è il Pnrr, che impone al governo di implementare gli studentati: a che punto siamo?

«Dobbiamo dirci le cose come stanno, cosa che, ahimè, chi ci ha preceduto non ha fatto. Sa quanti alloggi sono stati realizzati in decenni di storia repubblicana? Quarantamila. Sa quanti ne vanno fatti entro il 2026, in soli tre anni? Sessantamila. E una sfida vera a cui non ci sottraiamo, che va vissuta non come un obbligo burocratico, ma come un grande obiettivo politico del governo e un'opportunità per rafforzare il sistema universitario italiano, rendendolo più moderno e competitivo».

La leader del Pd Schlein ce l'aveva anche con lei quando ha annunciato che il Pd presenterà un piano casa.

«Elly Schlein parla tanto, noi nel frattempo produciamo risultati. Le do una notizia: a maggio abbiamo avviato un censimento degli immobili, pubblici e privati, non utilizzati da convertire in studentati. Un lavoro serio concluso l'n luglio. La risposta degli enti territoriali e dei gestori privati è stata molto importante. Ora è finito il censimento e sono in grado di dire che, su 8o mila posti censiti, stimiamo che ce ne siano 65mila utilizzabili. Peccato che la segretaria del Pd non se ne sia accorta, bastava una telefonata ai suoi sindaci».

Che cosa c'entrano?

«Vede, in questi mesi ho istituito un tavolo permanente con i rappresentanti delle amministrazioni locali e le Regioni per la ricerca degli alloggi. E ho registrato un positivo impegno, a prescindere dal colore politico. Non era scontato e, per questo, voglio sottolineare lo sforzo compiuto anche dall'Anca».

Nel Pd ci sono due linee?

«I sindaci, proprio perché più esposti di fronte alle esigenze dei cittadini, hanno compreso che siamo di fronte a una questione di interesse nazionale, più di alcuni leader del loro stesso partito, piuttosto inclini alla polemica e alla strumentalizzazione della protesta. Se non si raggiungono gli obiettivi non è un danno per Anna Maria Bernini o per il governo Meloni, ma non si fa un buon servizio ai giovani e al futuro dell'Italia».

Ma il problema dei posti letto è risolto?

«Non ancora, perché quei posti vanno resi fruibili e abitabili. Sto dicendo che siamo sulla buona strada. Questa mappatura è un passo avanti importantissimo. Ora i numeri positivi ci consentono di imprimere un'accelerazione. Il governo è consapevole che l'approccio deve essere deciso e che si deve andare in fretta. E per andare avanti presto e bene occorre una sinergia sul fronte delle competenze».

Sta chiedendo alla premier e agli altri ministri di fare la propria parte?

«Ci stiamo confrontando sulla creazione di una cabina di regia a Palazzo Chigi in cui anche altri ministeri mettano a disposizione competenze per consentire l'accelerazione. Il nostro ministero non ha competenze in materia fiscale o infrastrutturale. Sarà un lavoro di squadra in cui ognuno sarà impegnato perla sua parte. Che ovviamente prevederà anche il coinvolgimento dei privati. Demonizzarli a prescindere è sbagliato. Solo con un forte partenariato possiamo centrare l'obiettivo, lo Stato da solo e in così poco tempo non può farcela».