Intervista a Anna Maria Bernini - Bernini: «Patto bipartisan sulla casa» - Bernini vede gli studenti E 'chiama' il Demanio «Convertire in alloggi gli immobili pubblici»

La promessa è stata mantenuta. Anna Maria Bernini, ministra dell'Università e della Ricerca, ha incontrato gli studenti in Prefettura. Un incontro nato dopo le proteste di qualche giorno fa all'inaugurazione dello studentato privato Camplus. Obiettivo: risolvere la carenza di alloggi che affligge Bologna (e non solo). 

Intervista a Anna Maria Bernini - Bernini: «Patto bipartisan sulla casa»

Bernini vede gli studenti E 'chiama' il Demanio «Convertire in alloggi gli immobili pubblici»

di Rosalba Carbutti - Resto del Carlino Bologna

Il nodo dell'abitare, la ministra dell'Università tende la mano: «Tavolo permanente coi ragazzi. II Pnrr non serve per privatizzare» Appello a Bonaccini e Lepore: «Problema casa da risolvere subito»

II Piano nazionale di ripresa e resilienza è un acceleratore

Puntiamo su 50mila posti letto in più

La promessa è stata mantenuta. Anna Maria Bernini, ministra dell'Università e della Ricerca, ha incontrato gli studenti in Prefettura. Un incontro nato dopo le proteste di qualche giorno fa all'inaugurazione dello studentato privato Camplus. Obiettivo: risolvere la carenza di alloggi che affligge Bologna (e non solo).

Ministra, com'è andato il faccia a faccia di ieri?

«E’ stato un confronto utilissimo, per me e confido anche per gli studenti. Li ringrazio per il tempo che mi hanno voluto dedicare e per le proposte che hanno condiviso. Il problema a volte è semplicemente conoscersi e capirsi. Ho inteso incontrarli con questo spirito: un rapporto sano si costruisce, non può essere dato per scontato. E voglio lavorare a un tavolo permanente con loro: sono disponibilissima al confronto».

Il collettivo Luna, da cui è nato questo incontro, ha però preferito non partecipare all'incontro dicendo che «è stata solo una passerella istituzionale». Che cosa risponde?

«Non capisco il riferimento alla passerella. La Prefettura è la sede del governo sul territorio. Mi spiace per questa occasione mancata. Avremmo potuto parlarci de visu e non tramite la stampa».

Gli studenti lamentano la mancanza di alloggi pubblici e il caro affitti. Che cosa ha in programma il governo?

«La disparità tra domanda e offerta di alloggi è storico. Ma questo governo ha fin da subito deciso di intervenire. In legge di Bilancio abbiamo stanziato 300 milioni aggiuntivi per creare nuovi alloggi. Risorse con cui nei prossimi anni si possono assegnare quasi 12mila posti letto. Altri 10 milioni li abbiamo stanziati nei prossimi due anni per sostenere le spese di locazione dei fuori sede. Cambiare città per studiare è un'opportunità, non può essere un sacrificio insostenibile».

 

La parte da leone la fanno i fondi Pnrr. II timore degli studenti è che vengano utilizzati per studentati privati...

«Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un acceleratore di crescita anche per il diritto allo studio, non sarà mai una privatizzazione. Abbiamo creato 8.851 posti letto aggiuntivi rispetto ai 40mila disponibili e, di questi, oltre 7.500 sono stati assegnati a studenti universitari. Nelle prossime settimane chiederemo ufficialmente al Demanio di mettere a disposizione immobili pubblici non utilizzati da convertire in studentati, che potranno avere una gestione pubblica o privata. II prossimo target è molto sfidante, dobbiamo creare oltre 50mila posti letto in più e servono sinergie».

 Eppure lo stesso ministro Fitto ha fatto intendere che ci sono ostacoli e difficoltà.

«C'è una interlocuzione con la Commissione europea per rivedere alcuni punti in ragione dell'andamento economico e del nuovo scenario geopolitico, e la risposta è stata finora positiva. Non abbiamo intenzione di cambiare il Pnrr, ma di aggiornarlo. C'è un margine di rinegoziazione importante su cui possiamo contare, d'altra parte sono stati già rivisti i piani di altri tre Paesi. Siamo ottimisti».

Il sindaco di Bologna Lepore propone una legge per limitare gli affitti brevi. Concorda? «Prima di giudicare una proposta serve conoscere il quadro d'insieme, non si possono dare risposte approssimative. Sarà presentato un Piano abitativo da parte del Comune, parlerò con il presidente di Regione Bonaccini e il sindaco Lepore. È necessario un confronto a tutti i livelli, nessuno ha la bacchetta magica per risolvere il problema da solo».

Per il diritto allo studio che cosa prevedete?

«Vogliamo un'università attrattiva, che dia prospettive, che dia opportunità anche a chi parte più svantaggiato. I nostri ragazzi devono essere soddisfatti della loro formazione, che non può essere un percorso a ostacoli. Per questo abbiamo già aumentato gli importi minimi delle borse per il prossimo anno accademico. Per gli studenti fuori sede saranno di oltre 6.600 euro, quasi 500 euro in più rispetto al passato».