Ricerca, dal monitoraggio dei terremoti, all’intelligenza artificiale: dal MUR 94 milioni per le infrastrutture scientifiche

Bernini: con queste risorse diamo nuovo impulso per progetti innovativi

 

ROMA, 11 maggio 2025 – Nuove tecnologie per potenziare il monitoraggio dei terremoti, in particolare nell’area dei Campi Flegrei, una delle zone vulcaniche a maggior rischio nel Paese. La manutenzione straordinaria e attrezzature scientifiche più avanzate per la ‘Laura Bassi’, la nave rompighiaccio italiana impegnata nella ricerca nelle aree polari e oceanografiche per affrontare le grandi sfide ambientali del nostro tempo. Ma anche, il potenziamento delle infrastrutture per lo studio di magneti superconduttori e materiali superconduttivi ad alta temperatura, tecnologie molto promettenti per il settore della sostenibilità energetica. E ancora, il rafforzamento delle ricerche sulla fibra ottica per lo studio della metrologia, per consolidare il ruolo che l’Italia ha in ambito europeo.

Sono alcuni degli interventi pronti a essere messi in cantiere grazie al Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca. Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato il decreto che ripartisce la nuova annualità del Fondo per gli Enti di Ricerca. Per il 2025 lo stanziamento complessivo è di 94 milioni di euro.

La sostenibilità, l’intelligenza artificiale, le sfide ambientali, il monitoraggio dei terremoti: la ricerca ha bisogno di investimenti, è necessario garantire risorse ai progetti scientifici, finanziare le nuove infrastrutture, sostenere le tecnologie più avanzate. Noi lavoriamo per questo – spiega il Ministro Anna Maria Bernini -. E i 94 milioni che abbiamo stanziato per il Fondo dell’edilizia e di ammodernamento delle infrastrutture scientifiche aggiunge un importante tassello per la crescita della nostra ricerca. Con queste risorse gli Enti avranno la possibilità di rafforzare le loro attività di studio, di acquistare nuove tecnologie, di ristrutturare e mettere in sicurezza sedi, di avviare nuovi progetti capaci di generare concrete e positive ricadute per migliorare la qualità della vita. Vogliamo così dare continuità a un lavoro già eccellente, fiore all’occhiello del Paese. Noi ci crediamo. E i risultati si ottengono credendoci”.

Il Fondo per l’edilizia e le infrastrutture scientifiche è stato ripartito fra 10 Enti di Ricerca: il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN); l’Istituto nazionale di Astrofisica (INAF); l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV); l’Istituto Nazionale di Ricerca metrologica (INRIM); l’Istituto Nazionale di Oceanografica di Geofisica Sperimentale (OGS); la Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’; l’Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trieste; il Museo Storico della Fisica e Centro di studi e Ricerche ‘Enrico Fermi’; l’Istituto Italiano di Studi Germanici.

Le risorse sono state assegnate per le opere di edilizia e di ammodernamento delle infrastrutture scientifiche tenendo conto delle richieste e dei progetti formulati da ogni Ente. Il MUR monitorerà la spesa sulla base di un cronoprogramma delle attività da realizzare per ciascun Ente tenendo conto dello stesso finanziamento concesso.