L'autonomia differenziata? «Dipende da come verrà realizzata», dice il ministro Bernini. «Noi abbiamo sempre riconosciuto le specificità dei singoli atenei. Unisalento, ad esempio, ha avuto dei dipartimenti di eccellenza, ha creato delle specifiche importantissime».
Intervista a Anna Maria Bernini - «Autonomia giusta Ma a condizione che sia anche equa» - «L'autonomia valorizzerà le singole caratteristiche»
Nuovo Quotidiano di Puglia
«Autonomia giusta Ma a condizione che sia anche equa» L'autonomia differenziata? «Dipende da come verrà realizzata», dice il ministro Bernini.
Anna Maria Bernini Ministro dell'Università «L'autonomia valorizzerà le singole caratteristiche»
Ministro Anna Maria Bernini, l'Autonomia differenziata preoccupa gli atenei del Sud. Che ne pensa?
«Dipende da come verrà realizzata l'Autonomia differenziata. Noi abbiamo sempre riconosciuto le specificità dei singoli atenei. Unisalento, ad esempio, ha avuto dei dipartimenti di eccellenza, ha creato delle specifiche importantissime. È un'università nata dall'innovazione, per me la parola differenziata vuol dire valorizzare ciò che è caratteristico, non creare delle disomogeneità. L'Autonomia differenziata è giusta se è perequata».
Come si valorizzano i talenti di un territorio in università? «Qui Unisalento è già un bel po' avanti. Gli studenti di questo ateneo hanno avuto ottimi risultati anche legati ai dottorati di ricerca e alle borse di studio. C'è una bellissima iniziativa sullo sviluppo delle batterie ecologiche: è un'idea che nasce da Unisalento, da un cervello partito da qui e capace poi di mettere a frutto il proprio potenziale al Cnr. ll miglior modo di valorizzare i talenti è farli circolare, creando poi le condizioni per permettere un rientro. Chi vuole stare deve stare, chi vuole andare, deve andare».
E in un contesto accademico spesso maschilista, come emergono le donne?
«Le donne stanno già emergendo. Non occorre citare Fabiola Giannotti, direttore generale del Cern già al secondo mandato. Ci sono tante donne che stanno venendo fuori. Noi dobbiamo abbatterei pregiudizi».
Si parla di un fondo nazionale a supporto delle amministrazioni per aiutare gli studenti. La sua idea qual è?
«Tutto quello che può aiutare gli studenti è fondamentale. Abbiamo investito 500 milioni di euro sulle borse di studio, stabilizzato il fondo per i contributi agli affitti. Il diritto allo studio è un fatto ed è fondamentale. Stiamo cercando di fare il possibile per valorizzare i fondi del Pnrr in questa direzione».
Ha letto di un'idea di rete degli atenei pugliesi?
«Mi piace, ma nessuno strumento e buono o cattivo a prescindere, dipende da come si realizzano. Gli atenei dovrebbero in ogni caso cercare di fare squadra su scala territoriale».
Alcuni studenti le hanno scritto una lettera lamentando vessazioni e umiliazioni a un esame. Interverrà?
«Ho piena fiducia in Unisalento e nel principio di autonomia universitaria. Mi ha colpito la parte sul disagio psicologico. Quella lettera è uno degli strumenti che abbiamo per migliorare le condizioni dei ragazzi. Va stabilizzato il presidio di supporto psicologico, soprattutto alla luce di quanto gli studenti stanno vivendo in seguito al covid».
G.And.