Intervista ad Anna Maria Bernini - «L'Italia tifa per l'Einstein Telescope a Lula»

La ministra per l'Università dal rettore di Cagliari per un confronto sul diritto allo studio e sulle misure contro il caro affitti. Comincia da Lula, la terra promessa per l'Einstein Telescope, l'agenda politico-elettorale di Anna Maria Bernini.

Intervista ad Anna Maria Bernini - «L'Italia tifa per l'Einstein Telescope a Lula»

di Alessandra Carta - L'Unione Sarda 

La ministra per l'Università dal rettore di Cagliari: confronto su diritto allo studio e misure contro il caro affitti

Anna Maria Bernini nell'Isola: ogni giorno lavoriamo per rafforzare la candidatura della Sardegna

Comincia da Lula, la terra promessa per l'Einstein Telescope, l'agenda politico-elettorale di Anna Maria Bernini, oggi nell'Isola. Poi la ministra dell'Università e della Ricerca sarà a Cagliari.

L'EinsteinTelescope è il sogno sardo: progetto da 1,8 miliardi per trasformare la miniera di Sos Enattos nel più grande rilevatore mondiale di onde gravitazionali. Lula è candidata contro Limburg. Quando si decide?

«La decisione definitiva non arriverà prima del 2025 ma il nostro lavoro è quotidiano. L'Italia ha proposto una candidatura che consideriamo assolutamente la migliore, sotto tutti i punti di vista. Come Governo siamo fortemente impegnati perché questa straordinaria infrastruttura di ricerca di rilevanza mondiale possa sorgere a Lula che diventerebbe così un polo di attrazione straordinario».

Un anno fa lei ha detto: "Abbiamo tutte le carte in regola, sta a noi giocare bene questa partita". In questi dodici mesi come avete provato a rendere più forte la candidatura sarda?

«Abbiamo messo in campo la migliore squadra in termini di diplomazia scientifica, guidata dal professor Parisi, premio Nobel per la fisica, e stiamo dando corpo e sostanza al progetto. Lo scorso dicembre il Governo ha assunto formalmente l'impegno finanziario per sostenere i costi di realizzazione dell'infrastruttura, stimati in circa 950 milioni di euro. Non solo: recentemente una cardata di aziende italiane si è aggiudicata la gara da oltre 12 milioni di euro per realizzare lo studio di pre-fattibilità tecnica ed economica del progetto sul sito sardo. A gennaio abbiamo attivato un Tavolo di coordinamento inter-istituzionale per essere pronti ad affrontare ogni aspetto legato al progetto ed entro febbraio sarà definito il "white paper" che utilizzeremo per descrivere ai Paesi interessati e alla comunità scientifica internazionale i capisaldi della soluzione proposta dall'Italia. Stiamo dimostrando la qualità, serietà e affidabilità della candidatura».

Nella sfida Lula-Limburg La preoccupa qualcosa?

«Ogni competizione ha le sue incognite. Tuttavia, siamo molto fiduciosi. Le soluzioni tecniche sono ancora oggetto di studio, ma gli esperti ci dicono che in ogni possibile configurazione quello sardo è il miglior sito in Europa. E la posizione italiana è chiara: per realizzare Einstein Telescope occorre scegliere la soluzione oggettivamente migliore, senza compromessi. L'impegno da parte del Governo è concreto e lo dimostra la presenza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla presentazione della candidatura ufficiale lo scorso giugno».

Sull'housing universitario è pronto un Piano nazionale per contrastare il caro-affitti: di che numeri parliamo?

 «La parola chiave è semplificazione. Nelle prossime settimane individuerò una figura di coordinamento del progetto che, lavorando al Ministero, avrà il compito di velocizzare le pratiche. L'obiettivo è centrare il target del Pnrr, veramente ambizioso, di 60mila posti letto entro giugno 2026. La carenza di alloggi per gli studenti è un problema storico per il nostro Paese e finalmente lo stiamo affrontando con serietà. Siamo molto determinati. Per questa, oltre al Pnrr stiamo puntando fortemente anche sulla legge nazionale 338 che finanzia proprio la realizzazione di posti letto che sulla stretta collaborazione col Demanio per recuperare immobili in disuso».

Per la Sardegna cosa è previsto e in quanti anni?

«Già nei mesi scorsi, con la collaborazione degli enti locali e stakeholder privati, abbiamo effettuato ima ricognizione sugli immobili disponibili che possono essere trasformati in studentati. Non era mai stato fatto prima. In Sardegna ci sono quasi 900 posti letto possibili. Siamo fortemente impegnati per trasformali presto in realtà».

Il numero chiuso nelle facoltà italiane di Medicina si è rivelato un boomerang e ha travolto anche la sanità sarda: quali correttivi saranno apportati?

«Il numero chiuso a Medicina non ci sarà più. Siamo a un ottimo punto su una riforma organica che aprirà l'ingresso con effetti positivi e stabili nel tempo, superando le storture e le opacità del passato. Ci sarà un periodo filtro che consentirà di frequentare corsi accademici caratterizzanti. Formazione e orientamento saranno quindi affidati agli Atenei garantendo così pari opportunità di accesso. Il nostro obiettivo è aumentare il numero di futuri medici, ma non possiamo accontentarci di questo. Dobbiamo continuare ad assicurare l'altissima qualità della formazione medica nel nostro Paese. Per questo, e siamo stati gli unici a farlo, abbiamo destinato 23 milioni alle facoltà di Medicina per rafforzare la propria offerta. Chi governa ha il dovere della serietà, non di urlare slogan».

Sul diritto allo studio si protesta per tagli: qual è La situazione?

«Il diritto allo studio è una priorità di questo Governo. E lo dimostrano i numeri. Quest'anno l'investimento sulle borse di studio supera gli 850 milioni. Mai così tante risorse erano state destinate a questa voce. Non è un annuncio, ma un fatto. Quest'anno in 265 mila godranno di una borsa di studio. E l'anno scorso -perla prima volta - abbiamo coperto tutti gli idonei, superando l'odiosa figura degli idonei non beneficiari. Questi sono numeri che certificano un impegno concreto, portato avanti con determinazione».

È la vice nazionale di Forza Italia: il guado per la morte di Berlusconi è superato?

«Silvio Berlusconi è stato colui che ha dato il via ad un grande sogno, che poi si è trasformato in realtà: il centrodestra di governo, Per noi è come se non fosse mai andato. I suoi insegnamenti e la sua determinazione sono i nostri tesori preziosi. Forza Italia c'è ed è determinata a portare avanti lo spirito e le idee del suo fondatore».

Qual è l'obiettivo del vostro partito alle Regionali del 25 febbraio?

«Forza Italia è il cuore moderato della coalizione e punta a rappresentare tutta quell'area di centro che si riconosce nei valori liberali, cattolici, europeisti e atlantisti. La nostra forza sono i nostri candidati ei tanti che in questi mesi hanno deciso di avvicinarsi al nostro movimento. Io sono ottimista, per questo non pongo asticelle».

Crede che Truzzu interpreti meglio di Solinas la sfida elettorale?

«Paolo Truzzu conosce il territorio e la macchina amministrativa. Saprà dare slancio e impulso a una terra straordinaria come la Sardegna. Con Truzzu il centrodestra ha dimostrato, come sempre, la capacità di fare sintesi e andare avanti insieme, a differenza di altri».

Vi sentite idealmente più vicini ai Fratelli d’Italia o alla Lega?

«Forza Italia ha una sua identità. Forte. Riconosciuta e autonoma. Se esiste il centrodestra lo si deve proprio a Forza Italia e al suo fondatore, Silvio Berlusconi. La nostra storia è il nostro futuro».

L'Autonomia differenziata è un regalo al Carroccio o crede davvero che non aumenterà la distanza tra Nord e Meridione?

«Le riforme che sta portando avanti il Governo non sono dei regali a uno o all'altro partito o a questo o a quel territorio. Guardiamo al bene del Paese. Forza Italia è la garanzia che l'autonomia differenziata debba rappresentare un'opportunità per le nostre Regioni e non motivo di aumento delle distanze».