Afam: ripartiti 168 milioni per edilizia e acquisto di attrezzature

Tra gli obiettivi anche la rigenerazione delle periferie urbane attraverso la realizzazione di nuove sedi

È stato pubblicato il decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca n. 338 del 1° aprile 2022 che ripartisce 168 milioni di euro per gli interventi di edilizia e acquisizione di attrezzature didattiche e strumentali delle Istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam).

In particolare, circa 118,5 milioni sono destinati al finanziamento di programmi d’intervento di ammodernamento strutturale e tecnologico presentati dalle Istituzioni AFAM come la costruzione, la ristrutturazione, il miglioramento, l’ampliamento, la messa in sicurezza, l’adeguamento sismico, l’efficientamento energetico di beni immobili adibiti o da adibire alle attività istituzionali, esclusi gli interventi di edilizia residenziale.

Altri 24 milioni sono destinati, invece, alla sottoscrizione, entro il 31 ottobre 2022, di accordi con altre amministrazioni pubbliche ed eventuali soggetti privati per il cofinanziamento, per massimo il 60% dell’importo, di programmi di investimento finalizzati alla rigenerazione delle periferie urbane disagiate attraverso la realizzazione di nuove sedi delle istituzioni Afam o alla tutela di strutture di particolare rilievo storico e architettonico delle medesime istituzioni.
Per i programmi d’intervento di ammodernamento strutturale e tecnologico aventi caratteri di urgenza e indifferibilità sono invece destinati 20 milioni.
Infine, oltre 5,5 milioni di euro sono assegnati per finanziare 7 programmi approvati con il decreto dell’allora ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca n. 1146 del 13 dicembre 2019 e finora non autorizzati per carenza di risorse.

I programmi dovranno essere presentati in modalità telematica e valutati da un’apposita Commissione, composta da 5 componenti e nominata con decreto del Segretario Generale del MUR. Per la valutazione verranno considerate la rilevanza del programma ai fini di riequilibrio delle disponibilità edilizie, in relazione al rapporto tra la popolazione studentesca e le attuali disponibilità di alloggi, la compartecipazione finanziaria proposta, l’economicità e la qualità del progetto in relazione alla funzionalità, alla sicurezza, alla sostenibilità ambientale e alla innovazione tecnica delle soluzioni adottate, e l’immediata cantierabilità dell’intervento.