Strategia italiana per la ricerca fondamentale: prima riunione del tavolo di esperti

L'obiettivo è definire impegni, investimenti e una strategia aperta all'Europa e al mondo

Si è svolta alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, la prima riunione del Tavolo tecnico istituito dallo stesso ministro con l’obiettivo di elaborare la Strategia italiana in materia di ricerca fondamentale, definendone i connessi obiettivi di sviluppo di medio e lungo termine.

Il Tavolo è composto da 9 esperti di comprovata qualificazione scientifica e professionale ai quali non spetta alcun compenso: Luigi Ambrosio, professore di Analisi matematica della Scuola Normale Superiore di Pisa e direttore della stessa, coordinatore del Tavolo, Ugo Amaldi, già professore di Fisica medica e Fisica sanitaria al CERN, Ariela Benigni, coordinatore ricerche per le sedi di Bergamo e Ranica dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, Paola Inverardi, professore di Informatica all’Università degli Studi dell’Aquila, Francesco Loreto, professore di Fisiologia Vegetale all’Università degli Studi di Napoli “Federico II ”, Gianfranco Pacchioni, professore di Chimica generale e inorganica all’Università degli Studi di Milano “Bicocca”, Angela Santoni, professore emerito di Immunologia e Immunopatologia all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Luisa Torsi, professore di Chimica all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

L’obiettivo del Tavolo è, tra l’altro, assicurare un proficuo apporto al processo di innovazione e di sviluppo strategico auspicato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in particolare elaborando i tratti fisionomici e definitori della ricerca fondamentale, individuando il quadro dei finanziamenti da destinarvi in modo stabile nel tempo, anche in confronto al contesto europeo e internazionale.

«Ringrazio tutti i componenti del Tavolo per avere accettato di farvi parte e lavorare insieme con l’obiettivo di definire una Strategia solida e realizzabile nel medio-lungo termine, per consentire al nostro Paese di diventare una meta verso la quale tanti ricercatori, italiani e stranieri, soprattutto giovani, decidano di aspirare per portare avanti progetti ambiziosi nell’interesse della comunità» ha detto il ministro, Maria Cristina Messa.