Intervento del Ministro Anna Maria Bernini
Un deferente saluto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
ringrazio il Rettore Carlo Adolfo Porro per l’invito,
Saluto le autorità civili, militari e religiose,
i rettori e le rettrici,
i docenti e il personale tecnico amministrativo e bibliotecario,
il Prof. Carlo Cipolli, ex Rettore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia,
Giacomo Guaraldi, Presidente delle Consulta del Personale Tecnico Amministrativo
Filippo Calandra Buonaura, Presidente del Conferenza degli Studenti
Cari studenti e care studentesse
Ad un mese dalla nascita del governo ho avuto il privilegio di incontrare giovani capaci e stimolanti, professori che hanno saputo interpretare la loro missione con impegno, competenza e passione. Personale tecnico amministrativo qualificato.
A fronte di alcune indubbie criticità, che mi sono state segnalate, ho visto tante luci su cui è possibile costruire un percorso di formazione che punti all’eccellenza.
Tra queste, il legame d’intelletto ed umano che ho riscontrato nei nostri interlocutori istituzionali che ha caricato di senso nuovo anche il nostro mandato.
Vorrei partire, Rettore Porro, da alcune sue parole: “Pur in un periodo pieno di incognite, puntiamo a investire risorse in settori strategici per lo sviluppo della nostra Università”.
Le incognite che richiama sono innegabili, ma proviamo per un attimo ad accostarci alle difficoltà della vita da “artigiani della fiducia” – come ci invita a fare il Santo Padre.
Unendo umanità al metodo scientifico, Albert Einstein, in tempi diversi e in un mondo differente, diceva: “È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. Il fisico, che ha rivoluzionato il nostro modo di concepire il tempo e lo spazio, vedeva la “crisi” come un momento dinamico, un momento fondamentale per prendere decisioni determinanti. Sono certa che insieme potremo accostarci alle grandi sfide con lo spirito di chi sa distinguere ciò che è utile da ciò che non lo è, la parte edificante da quella distruttiva approfittando di momenti di crisi come di una traiettoria verso un domani migliore. Il domani è già oggi, e il sistema dell’università e della ricerca deve più di altri segnare la strada.
Permettetemi a tal proposito di ricordare Marco Biagi, grande studioso, grande uomo che ha contribuito a implementare i modelli innovativi di questo ateneo e non solo. Con la sua attività ha realizzato un approccio tutto nuovo allo studio applicato al lavoro e alle relazioni industriali. Biagi credeva nel dialogo, nella forza della ragione, nella fecondità del confronto, senza pregiudiziali e inciampi ideologici.
Questo è ciò che l’esperienza universitaria mi auguro offra a voi giovani.
Per formare cittadini liberi e confidenti nel domani è necessario proporre programmi di studio attuali, solide competenze tecniche, ma anche capacità di pensiero ed elaborazione. Un nuovo umanesimo scientifico che unisca anima e ragione.
L’Università di Modena e Reggio Emilia ha un vantaggio nel suo adempiere a questa missione di formazione e di tensione verso il futuro: le sue due anime.
Da un lato la storia, gli 847 anni dell’ateneo di Modena; dall’altro la più giovane università di Reggio Emilia. Avete saputo trarre da questo binomio un’essenza necessaria per affrontare la realtà interagendo con il territorio ma anche entrando in contatto con le reti universitarie europee.
Nel vostro lavoro, che è al contempo di consolidamento e trasformazione, avrete nel Ministero dell’Università e della Ricerca un partner sicuro e attento perché l’obiettivo comune è il bene degli studenti.
La nostra priorità è garantire il diritto allo studio. Per questo il governo ha previsto in legge di bilancio un incremento delle risorse per il fondo integrativo statale delle borse di studio.
Il welfare degli studenti passa anche e soprattutto per l’aumento dei posti letto, che intendiamo portare da 40mila a oltre 100 mila entro il 2026, e per un ulteriore incremento del valore delle borse di studio.
Ma questo non basta. Per dare futuro occorrono opportunità, come ci insegna proprio la storia di questa università, ed è per questo che attraverso i fondi del Pnrr creeremo un ecosistema nazionale della ricerca basato sulla capacità di connettere atenei, enti e imprese. Una grande rete per l’innovazione, non solo tecnologica.
Permettetemi di fare un richiamo alla Magna Carta Universitatum, un documento che ha siglato la nascita di spazi europei di condivisione della conoscenza.
Il Ministero crede molto nel valore dello scambio, dell’internazionalizzazione, della contaminazione di idee. E spero che le nostre università possano essere un ponte tra uomini e culture per vincere insieme quelle sfide comuni che l’Agenda 2030 dell’ONU ha fissato per l’umanità.
Per affrontare il mondo, Invito voi studentesse e studenti, a fare della conoscenza la vostra corazza per affrontare il mondo. Le aule sono un’autentica palestra, allenatevi al meglio con i vostri maestri per modellare la vostra professionalità, ma ancora di più per scoprire la vostra personalità più autentica. Usate la determinazione per tracciare la vostra strada, che sarà anche la nostra.
Buon anno accademico e buona vita a tutti voi!