DL Recovery, le misure per Università e Ricerca

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto per l’applicazione del PNRR

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge contenente disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 27 ottobre. 

Sono diverse le disposizioni principali di competenza del ministero dell'Università e della Ricerca contenute nel provvedimento.

La prima, riferita alle borse di studio per l’accesso all’università di cui si vuole aumentare il numero e il valore, prevede che, per il periodo di riferimento del PNRR, sia un decreto del ministro dell’Università e della ricerca a definire importo e requisiti per l’accesso.

La seconda riguarda l’indicazione dei criteri per riformare le classi di laurea, con l’obiettivo di favorire l'interdisciplinarietà, la flessibilità dei corsi di studio e la formazione di profili professionali innovativi. Si prevede, quindi, oltre alla razionalizzazione e all’aggiornamento dei settori scientifico-disciplinari, che una parte dei crediti formativi sia riservata a insegnamenti, laboratori, esercitazioni, seminari relativi a settori o ambiti disciplinari non previsti per le attività di base o caratterizzanti il corso di studio.

C’è poi una misura che prevede la semplificazione di alcune procedure per la realizzazione degli alloggi per studenti, puntando prioritariamente sulla ristrutturazione, sulla trasformazione e sull’acquisto di strutture e immobili esistenti, puntando a raggiungere elevati standard ambientali in linea con le priorità del PNRR.

Nel decreto legge, infine, c’è un articolo per il sostegno della mobilità, anche internazionale, dei docenti universitari con l’obiettivo di semplificare le procedure di richiamo dei ricercatori italiani all'estero e attrarre gli stranieri in Italia.

"Aumentando la flessibilità nella costruzione dei corsi di laurea diversifichiamo gli approcci e le competenze acquisite dai giovani – ha dichiarato il Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa -, elementi che potranno risultare utili non solo nel loro percorso di laurea ma anche nella definizione degli sbocchi lavorativi. Sarà così più facile la costruzione di profili professionali innovativi sempre più richiesti dal mondo del lavoro”.

“Incentivando e snellendo le procedure di mobilità per ricercatori e docenti - ha aggiunto il Ministro - vogliamo rafforzare il sistema della ricerca in Italia, stimolando quella circolazione di cervelli di cui tanto parliamo e prevedendo che gli spostamenti tra università, tra università ed enti di ricerca e IRCCS avvenga sempre di più con selezioni basate su progetti innovativi che i singoli saranno in grado di proporre secondo le esigenze degli atenei: trasparenza, responsabilità e innovazione vanno di pari passo”.