RICERCA, i primi 2 “dottorati nazionali” su intelligenza artificiale e sostenibilità

Per inviare le candidature c’è tempo fino al 23 luglio

Autorizzati per la prima volta, hanno come argomenti l’Intelligenza Artificiale e la Sostenibilità

Sono aperti fino ai prossimi 22 e 23 luglio i tempi per inviare le candidature ai primi due programmi di dottorato nazionale accreditati dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, su “Intelligenza Artificiale” e “Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico”.

Entrambi i dottorati sono finanziati al 50% dal ministero e al 50% dalle università ed enti di ricerca partecipanti.

Il dottorato nazionale in “Intelligenza Artificiale” (www.phd-ai.it), coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’Università di Pisa e che coinvolge altre 56 università e 3 enti pubblici di ricerca, parte con un finanziamento di oltre 15 milioni di euro, consentendo di offrire al primo ciclo 170 borse: uno dei programmi di dottorato sull’intelligenza artificiale più grandi e ambiziosi a livello mondiale. A dimostrazione del ruolo trasformativo dell’Intelligenza Artificiale sull’economia e sulla società, questo dottorato sarà suddiviso in 5 aree di specializzazione, ciascuna coordinata da un’università capofila: Salute (Campus Bio-Medico di Roma), Industria 4.0 (Politecnico di Torino), Agricoltura e Ambiente (Università Federico II di Napoli), Sicurezza (Sapienza Università di Roma) e Società (Università di Pisa).

Il dottorato nazionale in “Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico” (www.iusspavia.it/phd-sdc) coordinato dalla Scuola IUSS di Pavia e con il coinvolgimento di altri 30 atenei e il contributo di ulteriori 6 enti pubblici di ricerca, ha ottenuto un finanziamento di oltre 8 milioni di euro con la possibilità di offrire 105 borse di dottorato solo per il primo ciclo, ed è il primo in Italia e in Europa sui temi della sostenibilità e del cambiamento climatico fondato su una rete a scala nazionale e su un approccio multi- trans- e inter-disciplinare.

«Grazie a questi nuovi dottorati nazionali, coinvolgendo un numero così elevato di università ed enti pubblici di ricerca, riusciamo a fare emergere la forza delle nostre reti, la qualità e la sinergia, la professionalità, l’avanguardia e l’innovazione su cui l’Italia può contare, oggi e ancora di più in futuro» dice il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. «Inoltre mettiamo solide basi per essere in grado di affrontare nel migliore dei modi le sfide non rimandabili, su tutte quelle legate alla transizione digitale ed ecologica. Mi auguro ci siano tanti giovani decisi a mettersi in gioco: il futuro della Next Generation lo devono progettare e guidare loro».