BERNINI: “Con i kpi un cambio di paradigma che punta al merito e a chi genera valore”
ROMA, 16 giugno - Saranno degli Indicatori Chiave di Prestazione a stabilire quali progetti di ricerca avranno garanzia di accesso ai nuovi finanziamenti, per un totale di 300 milioni di euro, messi a disposizione per affrontare il post PNRR. Con l’adozione del decreto ministeriale n. 398, infatti, il Ministero dell’Università e della Ricerca introduce per la prima volta un sistema strutturato e trasparente di Key Performance Indicator (KPI) per valutare l’efficacia dei Centri Nazionali e dei Partenariati Estesi finanziati dal Piano nazionale, e delle iniziative del Piano Nazionale Complementare (PNC). Il provvedimento, previsto dalla Legge di Bilancio 2025, rappresenta un cambio di metodo per il sistema di finanziamento pubblico della ricerca. Dalla logica “a progetto”, si passa infatti a una logica “di sistema”, dove la valutazione dell’impatto scientifico del lavoro sarà accompagnata dalla capacità di generare valore economico, occupazionale e sociale.
“Non basta spendere: serve dimostrare di saper trasformare i fondi pubblici in risultati concreti e duraturi”, ha dichiarato il Ministro Anna Maria Bernini. “Con questo decreto premiamo chi produce ricerca di qualità e la mette al servizio del Paese. Si tratta di un vero cambio di passo, un nuovo metodo di assegnazione delle risorse pubbliche che premia il merito, responsabilizza gli Enti e orienta gli investimenti verso chi ha un impatto trasversale sul nostro futuro”.
I KPI si articolano in cinque aree di valutazione, che vanno dalla gestione efficace delle risorse alla capacità di attrarre finanziamenti esterni, passando per l’impatto sociale, il contributo alle politiche pubbliche e lo sviluppo di infrastrutture e innovazione. A ciascuna area è assegnato un punteggio specifico sulla base del quale sarà stabilito l’importante accesso ai finanziamenti pubblici previsti per il biennio 2027-2028. I soggetti che non raggiungeranno la soglia minima di punteggio prevista saranno esclusi dall’accesso ai finanziamenti. Una quota base sarà garantita, invece, a chi raggiunge un punteggio intermedio. Mentre ai soggetti più meritevoli verrà assegnata una quota di risorse proporzionata alla performance raggiunta.
Il nuovo sistema non si limita, quindi, a verificare la rendicontazione e a misurare l’efficienza amministrativa. Punta soprattutto a misurare “l’apertura” al sistema-Paese, la sostenibilità economica, l’innovazione tecnologica e il contributo allo sviluppo strategico del Paese. Un meccanismo orientato alla qualità, alla responsabilizzazione e alla valorizzazione del merito del sistema italiano della ricerca.
IL DECRETO: https://www.mur.gov.it/it/atti-e-normativa/decreto-ministeriale-n-398-del-19-5-2025
