Dichiarazioni

«Anziché condannare, invocano la rivolta sociale e parlano di olio di ricino. Le elezioni regionali? Più loro evocano il pericolo fascista, più noi vinciamo»

«I poster violenti non mi intimidiscono. La sinistra condanni»   Il Ministro spiega che «Il limite è la violenza, sempre. In piazza sono scesi dei provocatori, non dei cittadini che civilmente manifestavano il proprio dissenso. Da liberale mi batto ogni giorno perché le bocche non vengano cucite. Dialogo, confronto, anche scontro appassionato purché sia sulle idee. Temo invece un salto di qualità anche nell'alimentare questo clima di scontro contro le istituzioni e il governo». 

Anna Maria Bernini «La sinistra invoca rivolte e i violenti passano ai fatti» II ministro: «È un salto di qualità pericoloso, Landini e Schlein creano un clima di odio»

Si sdogana l'idea che sia tutto lecito pur di colpire l'avversario politico

Al via il "Piano d'Azione" per il Meridione «Connessioni tra atenei, istituzioni e imprese per tradurre la ricerca in innovazione concreta. Correggeremo gli squilibri della distribuzione delle risorse fra le Università. Più borse di studio, dottorati e progetti di ricerca applicata»

C' è chi parla di svolta, chi addirittura di rivoluzione. Sicuramente quella dell'accesso a Medicina era una riforma attesa da molto tempo. Si dice addio al test di ingresso subito dopo la Maturità, lasciando che sia il primo semestre a fare da filtro e stabilire chi possa andare avanti. 

Internazionalizzazione, diritto allo studio e flessibilità. Sono le tre direttive sulle quali lavora la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini per mettere in ordine le priorità del sistema accademico, che lei stessa definisce «un grande asset strategico dell'interesse nazionale»: «E' importante che gli studenti riescano ad orientarsi dentro un'offerta formativa delle nostre università che spesso è un po' dispersa e dispersiva. Ma è altrettanto fondamentale che non ci siano barriere geografiche: dobbiamo lavorare perché i nostri ragazzi facciano esperienza all'estero e trovino poi le ragioni per tornare, così come devono arrivare talenti da fuori per formarsi nel nostro sistema». 

Una formazione universitaria di qualità, garantita sempre e a tutti. Quello che il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini definisce “il vero target da raggiungere” è sicuramente un obiettivo ambizioso. Per avvicinarlo, servono misure concrete: l’incremento del 20% delle borse di studio per le studentesse che scelgono le materie Stem va in questa direzione. Le sfide dell’università italiana però non finiscono qui. Ci sono i fondi del Pnrr, che “gli atenei devono dimostrare di aver saputo spendere bene” e la rivoluzione prodotta dall’intelligenza artificiale, per cui sarà necessario “prevedere la domanda di nuove figure professionali sempre più specializzate”.

«Dal governo nove miliardi per la ricerca In cantiere una riforma delle università»
II ministro: «Abbiamo aumentato le risorse del 21%»

La ministra dell'Università Anna Maria Bernini difende le misure sui precari: «È la riforma delle opportunità. Restituisce dignità alla ricerca, anche nelle sue tutele». E aggiunge: «Tutto è migliorabile, ora il confronto». 

Nucleare, oggi, vuol dire innanzitutto ricerca e sicurezza. Ma anche pensare a tutte le migliori soluzioni perché da qui al 2050 dovremo rispondere a una domanda di energia doppia di quella attuale. Dobbiamo cambiare approccio», dice la ministra dell'Università Anna Maria Bernini che anche sull'intelligenza artificiale non ha dubbi: «L'Intelligenza artificiale è il presente. Il futuro è nelle tecnologie emergenti, nel quantum computing».